Teatro romano: Brucchi tre ore dal pm. «Non mi fermerà chi non vuole lo sviluppo»

TERAMO – Il sindaco Maurizio Brucchi ha trascorso tre ore negli uffici del sostituto procuratore Laura Colica. Invitato come persona informata sui fatti, ha illustrato al magistrato, alla presenza degli agenti della polizia giudiziaria della Forestale, il punto di vista dell’amministrazione comunale sui lavori del teatro romano e più in generale, i passaggi burocratici che hanno preceduto – e che in parte lo stesso Brucchi ha ereditato dalle passate amministrazioni – l’avvio del cantiere per riportare alla luce la vecchia cavea del monumento. Compreso il progetto di abbattere il palazzo Adamoli, lo spostamento delle pietre e il passaggio in Consiglio comunale quando il progetto stesso fu approvato all’unanimità con la sola astensione del consigliere comunale Siriano Cordoni. Il fascicolo è quello aperto dalla procura teramana dopo l’esposto presentato dai radicali di Marco Pannella, che è intervenuto nella vicenda su sollecitazione dell’Associazione Teramo Nostra.

Brucchi: «Non si ripeterà lo stesso errore di 28 anni fa». Il sindaco, premettendo che sul contenuto del colloquio con il magistrato non è possibile approfondire più di tanto, ha voluto però affrontare il discorso più generale relativo «all’opposizione alla realizzazione delle opere pubbliche in questa città». La coincidenza che come per il teatro romano qualche decennio fa, sulla realizzazione del Lotto Zero c’era ancora una volta Pannella, è favorevole: «Sì non vorrei che anche oggi a colpi di denunce, sit-in, ricorsi, ruspe bloccate, si tenti di bloccare qualcosa di importante per lo sviluppo della nostra città. Lo dico con convinzione e determinazione: non si ripeterà quello che accadde allora». Sul teatro romano ho detto e ripeto: massima disponibilità a far partecipare anche l’associazionismo allo studio dei reperti ma quelle pietre non possono stare là per tanti motivi, compreso quello turistico. L’occasione mi è anche utile per affermare che sul teatro romano c’è la supervisione e il vincolo della Soprintendenza ma l’area è di proprietà del Comune, senza alcun dubbio, acclarato anche dal Catasto. Dunque quello che si dovrà fare lì lo decide il proprietario, il Comune appunto. Se poi un Consiglio comunale intero si pronuncia a favore del progetto di recupero, non capisco perchè una minoranza deve bloccare i lavori».

«Nessuno fermerà i progetti di sviluppo». Brucchi ha confermato di aver contattato l’ufficio di gabinetto del ministro dei beni culturali, Ornaghi, per chiarire come mai il sindaco della città di Teramo non fosse stato invitato a colloquio come invece avvenuto per Teramo Nostra. «Credo che sia importante ascoltare anche l’istituzione e non solo l’associazione con tutto il rispetto. La segreteria fisserà un appuntamento e nei prossimi giorni incontreremo Ornaghi». Ma il sindaco aggiunge che dietro questa e altre operazioni, annusa già odore di campagna elettorale: «Non sono nato ieri. C’è qualcuno che crede di costruire la propria campagna elettorale tentando di distruggere i progetti che questa amministrazione vuole portare a compimento: come dire poi che questo non è stato fatto, quell’altro anche… Non vi sembra? No al nuovo teatro, non al recupero del teatro romano, adesso anche no al polo scolastico… Una cosa è certa: laddove non sussistono ostacoli indipendenti dalla nostra e mia volontà, come informative atipiche o ditte che si ritirano sulla strada di un project, questa amministrazione porterà fino in fondo i progetti previsti nel programma elettorale. Insomma, stiano certi che non mi fermerà chi non vuole lo sviluppo di questa città».